Piscina condominiale e accesso degli ospiti dei condòmini

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Con l’arrivo dell’estate è il caso di tornare a parlare della piscina condominiale in relazione, in par- ticolare, al diritto per gli ospiti dei condòmini di accedervi: una questione che più di altre è causa di discussioni e litigi. Occorre allora evidenziare – precisato preliminarmente che la legge di riforma del condominio (l. n. 220/’12) nulla ha innovato in materia – che, secondo una risalente pronuncia della giurisprudenza di merito, il diritto di invitare estranei nell’impianto in questione deve essere esercitato da ciascun condòmino in proporzione alla sua quota di comproprietà (Pretura di Roma sent. del 13.7.’89). Per la dottrina, invece, il condòmino che inviti parenti, amici o conoscenti nella piscina condominiale pone in essere un uso del bene comune contrario alla sua destinazione (F. TAMBORRINO, Come si ammi- nistra un condominio , 2004, 763). In verità, alla luce della giurisprudenza in materia di uso delle parti condominiali (cfr., ex multis , Cass. sent. n. 26226 del 7.12.’06) e laddove naturalmente il regolamento di condominio nulla preveda in proposito, è da ritenersi che la questione vada affrontata e risolta facendo corretta applicazione dell’art. 1102 cod. civ.: sicché potrà considerarsi, ad esempio, illegittimo il comportamento del singolo condòmino che sistematicamente conceda l’ingresso ad un gran numero di estranei in una vasca di dimensioni ridotte, ma non certo il comportamento di chi invita saltuariamente qualche ospite, tanto più nel caso in cui la piscina condominiale sia sufficientemente capiente. Per gli aspetti della materia che riguardano, da un lato, le spese e la responsabilità in caso di inci- denti, dall’altro, i requisiti igienici nonché le caratteristiche strutturali e gestionali, si rinvia, rispetti- vamente, a Confedilizia notizie di luglio 2016 e luglio 2014.

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