Il testo del Documento di Economia e Finanze (DEF) è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 15 aprile e contiene anticipazioni importantissime sul DL Sostegni bis che dovrà essere approvato a fine mese.
Il Governo ha infatti votato a favore dello scostamento di bilancio da 40 milioni di euro, utile ad attuare un secondo Decreto, il cui scopo principale sarà quello di introdurre una serie di misure a sostegno della popolazione e nel tentativo di contrastare la crisi.
Tra le novità più interessanti, il ritorno del bonus prima casa, un’agevolazione rivolta a quanti acquistano per la prima volta un immobile e che permette di avere uno sconto sul mutuo.
Oltre a ciò, al momento chi acquista una prima casa può godere già di alcune agevolazioni fiscali che permettono uno sconto sulle imposte, sia se si acquista da privati che da imprese soggete ad Iva.
Vediamo tutte le possibilità a disposizione di chi acquista un’immobile e soprattutto come funzionerà il nuovo finanziamento per il mutuo prima casa.
Come funzionerà il bonus prima casa
Diciamo prima di tutto che per conoscere nel dettaglio come funzionerà questa agevolazione sull’acquisto di una prima casa dovremo aspettare le bozze del DL Sostegni bis. Nel frattempo, stando alle anticipazioni del DEF, il progetto è quello di aumentare l’importo detraibile dal mutuo.
Procediamo con ordine, attualmente chi firma un mutuo per l’acquisto di una prima abitazione ha diritto ad una serie di agevolazioni fiscali. Ad esempio, ha diritto ad una detrazione IRPEF del 19% delle spese di mutuo sostenute nel corso dell’anno, fino ad un massimo di 4.000 euro.
Tra le possibilità, quella di alzare la percentuale di detrazione IRPEF, introducendo però dei requisiti anagrafici per beneficiare del bonus prima casa, che dovrebbe essere rivolto ai giovani prima di tutto. Potrebbe essere infatti inserito il requisito di essere under 35, per almeno uno dei coniugi nel caso di una coppia.
Nuovi fondi al Fondo di garanzia per l’apertura dei mutui prima casa
Il DL Sostegni bis dovrebbe inoltre stanziare nuovi finanziamenti per il Fondo di garanzia per l’apertura dei mutui prima casa. Questo fondo viene utilizzato dallo Stato, che diventa garante dei cittadini che chiedono un mutuo.
In parole semplici, con questa agevolazione lo Stato garantisce per i cittadini che chiedono un mutuo, arrivando a coprire con la protezione pubblica, cioè con i soldi del Fondo, fino al 50% dell’importo per un massimo di 250.000 euro. Aumentare le risorse vorrebbe dire aumentare la percentuale di copertura per i beneficiari di questa agevolazione.
Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline, ha però evidenziato come il problema davvero spinoso dei mutui prima casa e dei mutui in genere sia l’enorme spesa di tasse. Lo Stato dovrebbe perciò intervenire con una misura che dimezzi almeno per i primi anni questi costi, per incentivare realmente i cittadini all’acquisto degli immobili.
Quali sono le agevolazioni prima casa già attive
Aspettando il bonus prima casa, che il Governo promette sarà pronto entro fine mese con il DL Sostegni bis, vediamo quali agevolazioni sono già attive per chi acquista una prima casa.
Come comunica l’Agenzia delle Entrate chi intende acquistare un immobile ed è in possesso di alcuni requisiti può godere di alcune agevolazioni sulle imposte. Nello specifico, se l’acquisto dell’immobile avviene da un’impresa e la vendita è soggetta ad Iva, allora l’imposta sul valore aggiunto, che in genere è del 10%, scende al 4%. Mentre, le imposte di registro, catastali e ipotecarie sono fisse e pari a 200 euro ognuna, senza variazioni o percentuali.
Se invece l’immobile è acquistato da un privato o da un’impresa esente da Iva, allora l’imposta di registro scende dal 9% al 2% del valore catastale dell’abitazione. Mentre, le imposte catastali e ipotecarie sono di 50 euro ognuna.
Ad ogni modo, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato a una guida dettagliata in pdf sulle agevolazioni per chi acquista una prima casa.
I requisiti per avere l’agevolazione prima casa
Si può usufruire di uno sgravio fiscale sull’acquisto di un’abitazione solo in presenza di alcuni requisiti, a parte ovviamente quello che l’immobile acquistato sia una “prima casa”, non si posseggano cioè altre abitazioni.
In primo luogo, l’immobile acquistato deve essere di tipologia catastale A, con l’esclusione delle case di lusso e cioè delle categorie A/1, A/8 e A/9.
Ancora, un altro requisito riguarda la zona dove è edificato l’immobile che si vuole acquistare, poiché l’agevolazione è fruibile solo se l’abitazione è situata nello stesso comune di residenza, nello stesso comune dove si lavora o dove si possiede un’attività o un’impresa.
L’Agenzia specifica che con i benefici fiscali sono applicabili anche se l’immobile che si intende acquistare è nello stesso comune dove si svolge un attività che sia non lavorativa, quale ad esempio lo studio.
Quanti non sono in possesso del requisito geografico possono comunque usare l’agevolazione, impegnandosi ad effettuare però un cambio di residenza entro 18 mesi da quando l’immobile è stato acquistato.
Ancora, possono godere di questo sgravio fiscale quanti posseggono già un immobile acquistato con l’agevolazione prima casa, se si impegnano a venderlo entro un anno. L’impegno deve essere sottoscritto nell’atto di acquisto del nuovo immobile.
In caso il vecchio immobile non sia venduto entro i limiti stabiliti non solo decade l’agevolazione prima casa, ma viene anche applicata una sanzione pari al 30%, che può essere ridotta se l’acquirente invia all’Agenzia delle Entrate, entro l’anno, un’istanza di decadimento del beneficio.
Il decadimento coatto dell’agevolazione, con la rispettiva penalità del 30%, c’è anche quando il richiedente dichiara il falso o l’immobile viene venduto entro cinque anni dall’acquisto, senza che sia stata acquistata nessuna altra proprietà.